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Trento, 17 aprile 2007
LA RETE DI DISTRIBUZIONE DEL METANO RAGGIUNGA
LA TESSILQUATTRO DI CARES DI BLEGGIO INFERIORE

Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici per L’Unione

Facendo seguito ad una specifica richiesta formulata il 12 dicembre 2006 dall’industria “TessilQuattro spa” con sede a Cares di Bleggio Inferiore, avente per oggetto “allacciamento alla rete del metano”, il Consiglio dell’Unione dei Comuni di Bleggio Inferiore e Lomaso ha approvato all’unanimità la richiesta di aggiornamento del piano energetico provinciale per l’inserimento tra i comuni serviti dalla rete di distribuzione del metano della zona di Ponte Arche/Terme di Comano e della zona industriale di Cares, chiedendo nel contempo la collaborazione del Servizio Energia della Provincia ed il coinvolgimento delle altre Amministrazioni comunali locali. Si tratta di una importante novità rispetto al quadro conoscitivo preesistente, in base al quale formulai una precedente proposta di mozione oltre ad altri atti politici (interrogazioni ed interventi). Infatti la “TessilQuattro” di Cares rappresenta la maggiore realtà produttiva della valle, impiega al momento oltre 180 addetti e manifesta interessanti previsioni di crescita. Nella sua lettera di richiesta all’Unione dei Comuni, il consigliere delegato della TessilQuattro evidenzia come il fabbisogno stimato per i consumi dello stabilimento sarebbe pari a circa 8 - 10 milioni di metri cubi annui e che l’azienda sarebbe seriamente interessata a fruire dell’allacciamento alla rete del metano “in vista e come condizione necessaria per la realizzazione di una centrale di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e vapore alimentata da gas metano”. Va ricordato che al momento la rete di distribuzione del metano ha raggiunto la Busa di Tione e gli abitati di Bolbeno e Ragoli, i più vicini in termini chilometrici allo stabilimento industriale, ad una distanza stimabile attorno ai dieci chilometri. Le previsioni di impiego di gas da parte dello stabilimento farebbero supporre, da sole (ma evidentemente alla rete potrebbero allacciarsi anche tutte le altre utenze produttive, gli enti pubblici ed i privati con un conseguente aumento del consumo locale), la sostenibilità economica dell’investimento di estensione della rete, soprattutto se l’area interessata dovesse essere finalmente classificata “metanizzabile” nel piano provinciale, con i conseguenti sostegni da parte dell’ente pubblico.

Questa operazione garantirebbe ricadute positive su diversi piani: innanzitutto si fornirebbe adeguata risposta alle richieste di una importante realtà produttiva, in qualche modo “vincolandola” a rimanere in loco con indubbi benefici sull’occupazione e sull’economia locale nell’arco dei prossimi decenni; l’impianto di cogenerazione potrebbe fornire energia termica (quella elettrica sarebbe usata dallo stabilimento) alla località termale di Ponte Arche ed alla frazione di Cares, anche come compensazione dei disagi arrecati dalla vicinanza dello stabilimento; il teleriscaldamento concorrerebbe in maniera determinante a ridurre i carichi inquinanti che nella stagione invernale caratterizzano la zona di Ponte Arche, che per cause orografiche (area di fondovalle), climatiche (inversione termica) e legate ai trasporti (il frequentatissimo asse stradale Trento-Tione) si trova a soffrire di una situazione particolarmente pesante; infine, l’estensione della metanizzazione alle Giudicarie esteriori per garantire continuità e competitività alla TessilQuattro offrirebbe la possibilità di accesso a questa forma di energia anche ad altre frazioni dei Comuni limitrofi ovvero attraversati dalla rete di distribuzione ed alle rispettive utenze pubbliche, private e produttive.

E’ a noi chiaro che il metano non costituisce la fonte di energia più ecologica a disposizione, ne’ una forma di energia alternativa alla quale sarebbe più opportuno rivolgersi. Ma ci rendiamo pure conto che, in termini quantitativi, le richieste dell’azienda – e dell’area interessata – difficilmente potrebbero essere soddisfatte ricorrendo a fonti rinnovabili, se non con costi economici ed ambientali che potrebbero essere addirittura maggiori (ad esempio realizzando una centrale a biomassa, che in gran parte andrebbe “importata” in valle con costi energetici ed ambientali difficilmente calcolabili). In ogni caso, nella prospettiva temporale dei prossimi decenni, la soluzione intravista sembrerebbe essere la più sostenibile sotto i profili ambientale, sociale ed economico.

Appare dunque con tutta evidenza che la metanizzazione delle Giudicarie esteriori si può configurare come una scelta strategica di lungo periodo, con una forte valenza di tipo industriale prima ancora che energetica o ambientale, atta a garantire nel tempo capacità competitive ad un’azienda che le Giudicare non possono in nessun caso permettersi di perdere, pena una crisi di dimensioni disastrose per l’economia locale che pure presenta interessanti realtà nel campo turistico, agricolo, artigianale e commerciale.

Ciò premesso

il Consiglio impegna la Giunta provinciale

1. ad adeguare il Piano di distribuzione del gas metano e, conseguentemente, la rete, nel senso indicato dalla richiesta dell'Unione dei comuni di Bleggio e Lomaso, assicurando così l'allacciamento dello stabilimento industriale giudicariese TessilQuattro, con conseguente beneficio di tipo economico, occupazionale, energetico ed ambientale sia per l’azienda, sia per l’intero contesto locale;

2. a valutare in ogni caso, prima di adottare soluzioni definitive, le alternative atte a soddisfare, con l’impiego di energie rinnovabili, le necessità energetiche di cui abbisognano la TessilQuattro ed i paesi circostanti.

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

     

Roberto Bombarda

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